
Autore(Ruolo) | Cerutti, Giovanni (progettazione) |
Zoletto, Giovanni (calcoli statici) |
Ambito culturale (ruolo) | maestranze polesane (costruzione) |
Notizie storiche | 1970 – 1975 (costruzione intero bene) |
La nuova chiesa di S. Rocco è stata realizzata in una zona di recente densità abitativa, lungo la strada provinciale Adria-Rovigo, a seguito di una pressante richiesta avanzata alle autorità religiose e civili da parte del parroco don Settimo Malin e dei parrocchiani. Va ricordato infatti che la vecchia e gloriosa chiesa di S. Rocco doveva essere ormai abbandonata per le precarie condizioni statiche ed igieniche. Il progetto, predisposto dall’arch. Giovanni Cerutti di Mestre e dall’ing. Giovanni Zoletto di Adria per i calcoli statici, fu approvato nel 1970. I lavori, realizzati dall’impresa Coletti di Rovigo, presero il via sul finire del 1971 e procedettero con lentezza in quanto interrotti più volte. Si conclusero nella primavera del 1975 e il 31 maggio il vescovo mons. Giovanni Mocellini celebrò il suggestivo rito di consacrazione della chiesa, che fu dedicata a Maria Mediatrice di Grazie, patrona dell’automobilista. Il giorno successivo fu aperta al pubblico ed inaugurata. |
Descrizione | La chiesa di San Rocco sorge in Valliera con orientamento Est-Ovest. La moderna chiesa presenta una facciata a capanna, concava, in cemento a vista, con rampanti della cuspide curvilinei anch’essi concavi. Il centro della facciata è percorso da un profondo taglio verticale interrotto, a metà altezza, da un ampio rosone circolare strombato. Il presbiterio, sul retro, presenta una facciata simmetrica a quella principale. Tra i due fronti si inserisce la navata a pianta circolare, in mattoni a vista, chiusa da contrafforti in cemento armato e sormontata ai lati da tetti piani semicircolari, concentrici. La navata presenta, nella parte superiore, una fascia di finestre rettangolari. Un accesso laterale si apre sul lato sinistro ove la chiesa presenta, in corrispondenza dell’atrio, un fronte verticale in cemento armato. L’intera chiesa è coperta da un tetto a vela, concava nella parte centrale. |
Pianta | |
Schema planimetrico a pianta centrale, allungata, circolare, coperta da un tetto a vela su travi e pilastri, setti radiali, in cemento armato a vista. L’atrio ed il presbiterio sono chiusi da alti setti verticali in cemento armato che si inseriscono tra le travi radiali del tetto. L’area presbiteriale è rialzata di due gradini sul piano della navata. | |
Coperture | |
Tetto a vela con manto in lastre di rame zincato. | |
Pavimenti e pavimentazioni | |
Pavimento in lastre di marmo bianco. | |
Impianto strutturale | |
Strutture verticali in pilastri o setti con travi in cemento armato a vista. |
Adeguamento liturgico | altare – aggiunta arredo (1980-1990) |
Altare maggiore, mensa in marmo bianco su lastre di marmo bianco bocciardato, con fascia inferiore in marmo rosso; le lastre ai lati sono curvilinee. |
Il nucleo abitato della frazione sorse nel 1600 a margine della grande valle di Mezzana, vide e visse la trasformazione della valle in terra più feconda. Il nome sembra derivare dalla famiglia nobile veneziana Valier. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Rocco confessore, già patrono dell’oratorio della Corte Valier. Per la ricorrenza di San Rocco (16 agosto) oltre all’antica Processione che si svolge in ore serali e alla S. Messa in onore del Santo pellegrino, è da ricordare la ricerca del “Saso” (forse dal latino “sagum” corto mantello usato dagli schiavi o da derivazione celtica, ad indicare un soprabito. In tutti i casi con valore di veste povera): è un legaggio che si porta al corpo, al polso ad esempio, legame di Fede alla protezione del Santo e al suo ‘saio’ da pellegrino e in genere memoria del grande pellegrinaggio di tutti i battezzati.
