La chiesa di San Vigilio Vescovo e Martire sorge in Adria, con orientamento Est-Ovest, preceduta da un ampio sagrato. La moderna chiesa, in mattoni a vista, presenta una bassa facciata, fronte principale dell’atrio di ingresso, coperto da tetto piano. Nella facciata si aprono finestre rombiche, con cornici in mattoni e riquadri in marmo bianco. Al centro si apre l’unico ampio portale rettangolare recentemente ristrutturato con architrave in cemento armato a vista. Dietro all’atrio si eleva il volume poligonale dell’aula unica, con fronti a capanna, scanditi da pilastri in cemento armato e forati da ampie vetrate a rombo. I fronti sono decorati nella parte inferiore da croci in cemento a vista. Al di sopra dell’aula si imposta una vertiginosa cuspide che funge da lucernario piramidale. Sul retro si inserisce il volume del presbiterio anch’esso forato nella parte superiore da ampie vetrate a rombo, con due fronti a capanna scanditi da pilastri in cemento armato e croci decorative. Tra il volume della navata e del presbiterio si inserisce, su entrambi i lati, una cappella votiva, bassa, con finestre quadrate, poste in diagonale, coperte da tetti piani. Lo Schema planimetrico a pianta centrale allungata, con aula ottagonale, coperta da soffitto a vele, alla cui sommità svetta l’alto lucernario a piramide poligonale. Le pareti sono scandite agli angoli da alti pilastri murali in cemento armato a vista. Ai lati del portale di ingresso si aprono due vani che accolgono a destra di chi entra la Cappella battesimale (con il Fonte in marmo rosso di Verona del XIV secolo) e la Cappella del Crocifisso a sinistra. La custodia permanente del Santissimo Sacramento si colloca all’interno della cappella votiva di destra al lato del presbiterio. Il presbiterio, rialzato di tre gradini in cotto sul piano della navata, è coperto da due tetti a falde. Il tetto a falde ha manto in rame, il pavimento è in lastre di marmo rosa nell’aula e cotto nel presbiterio. 

La costruzione ha un gusto spiccatamente ingegneristico: il progetto è dell’ing. Edgardo Maltoni, e porta data del 1964, approvato nel 1966. E’ la stagione della grande fiducia nelle proprietà ardite del cemento armato e tutto lo esprime, specialmente la poderosa copertura “a libro” esilmente appoggiata agli svettanti pilastri, quasi ad apparire scoperchiare la Chiesa. La Parrocchia fu eretta nel 1958 e il bene fu iniziato a costruire nel 1968, posa della prima pietra il 2 Giugno; venne temporaneamente inaugurato il 20 Luglio 1969, per attendere la dedicazione il 21 Maggio 1978 a San Vigilio vescovo di Trento. Il rapporto con Trento è singolare per il Polesine, ma porta tracce di solidarietà: i luoghi di culto preesistenti in loco erano l’oratorio oggi demolito in località Orticelli e la Chiesa provvisoria edificata nel complesso di Borgo Dolomiti dopo l’alluvione del 1951, quale aiuto della Regione Trentino Alto Adige. La Chiesa divenne titolata al santo evangelizzatore delle valli trentine e si annovera fra le chiese del mondo a lui dedicate. Il vescovo di Adria-Rovigo Giovanni Sartori la consacrò nel 1978, per poi recarsi quale Vescovo della sede di Trento. Nel 2018, quando furono inaugurate le vetrate artistiche del Presbiterio opera di Albano Poli, accanto al Vescovo locale ha presieduto l’Eucaristia l’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi.