«II territorio adriese conobbe ben presto la fede cristiana testimoniata in varie forme ed espressioni artistiche come il bassorilievo copto conservato in cattedrale, che ricorda il concilio di Efeso del 431 – spiega lo storico Aldo Rondina -. La devozione alla Vergine si sviluppò ancor più quando il pontefice Pio V, dopo la vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571), istituì la festa del Santissimo Rosario stabilendo che venisse celebrata, in tutte le chiese, il 7 ottobre. A partire dal 1215 inoltre, ad opera dei seguaci di San Domenico, il culto mariano venne arricchito dalla recita del rosario. Fu un padre predicatore domenicano, Stefano degli Albertazzi, a istituire in cattedrale il 25 marzo 1573, in occasione della festa dell’Annunciazione, la Scuola o Confraternita del Rosario».
ARTE E FEDE
La scuola, secondo le testimonianze, diede incarico a un valente artista veneto di scolpire su legno l’immagine della Beata Vergine del Rosario che, venne presentata per la prima volta in cattedrale e quindi portata in processione per la città il 5 maggio 1641. A rendere la figura della Madonna lignea, simbolo e oggetto di devozione per tutto il popolo adriese, fu però la grande processione con l’incoronazione del  22 Maggio 1644. In quell’anno, la statua fu impreziosita e resa completamente dorata, (come la vediamo attualmente) nel suo trono, presso l’imponente e decorato altare a lei dedicato nella Cattedrale adriese. La cerimonia al tempo fu officiata dal vescovo di Adria Savio. Una iscrizione poi riferisce che a partire dal 1646 la sacra immagine fu posta in maggior decoro, lasciando trasparire che la costruzione dell’altare risale a quella data. Sempre in ottemperanza di un voto, fatto come attesta il Bocchi durante una epidemia di tifo, a seguito di studi recenti rivelatasi invece vaiolo, nel 1717 vennero istituite a favore della Vergine solenni Feste Quinquennali. A causa dell’epidemia di vaiolo nel 1717 (scambiata per tifo)  fece stringere tutti gli adriesi in preghiera, sotto la sua dolcissima immagine nel chiedere la grazia di essere prosciolti dalla tremenda malattia. Grazie alla suppliche si narra, del popolo, debellato il vaiolo, concordemente in ottemperanza al voto fatto alla Beata Vergine, si istituirono nella municipalità le feste quinquennali della Madonna del Rosario. «Molte altre furono le devozioni mariane sviluppatesi in città nel corso dei secoli – conclude Rondina -. Adria, infatti, per questo venne conosciuta come Antica città di Maria. Le ricerche compiute presso gli archivi presentano la confraternita attiva fino al 1840, anno in cui l’altare del Rosario venne trasferito nella nuova Cattedrale».